Carissimi amici,
con questo post davvero speciale voglio ringraziare singolarmente ognuno di voi,
che quotidianamente con vivo interesse ed amicizia sostenete questo mio blog. Ormai ci siamo, il
Santo Natale è vicino e in questo periodo in ogni casa si
rinnova la tradizione
di preparare le ricette della festa, tramandate di generazione in
generazione, di cui
ogni famiglia va ben fiera, poichè in esse si racchiudono la maggior
parte delle storie
e delle tradizioni locali, dove per ogni preparazione si cela un
aneddoto. In attesa di potervi aggiornare ed offrire nuove gustose
ricette legate alla tradizione assisana, francescana ed umbra. Inoltre spero che in ogni cuore ci
sia sempre di più la voglia di riscoprire i veri valori della vita, affinchè ogni singola persona non sia mai più
sola e che questo sia motivo di scambio di sorrisi, abbracci, amore, fraternità, solidarietà ed umanità, in questo Santo giorno e in ogni giorno dell'anno.
Con l’occasione vi esprimo i miei più cari e sinceri auguri per un sereno Natale ed un felice anno nuovo.
Con l’occasione vi esprimo i miei più cari e sinceri auguri per un sereno Natale ed un felice anno nuovo.
Con amicizia e tanto affetto, Chiara.
Piero Casentini, Presepio di Greccio, Limiti di Greccio (Rieti), 2004
San Francesco d'Assisi e l'origine del Presepio.
Nel Natale 1223 San Francesco realizza in
Greccio con l'aiuto della popolazione locale e di Giovanni Velìta, signore dei
luoghi, un presepe vivente con l'intento di ricreare la mistica atmosfera del
Natale di Betlemme, per vedere con i propri occhi dove nacque Gesù. Tutto fu
approntato e, con l'autorizzazione di Papa Onorio III, in quella notte si
realizzò il primo presepio vivente nel mondo. I personaggi che nella notte
del 1223 animarono il "Presepio di San Francesco" sono quelli tramandati dalla
tradizione e dalle fonti storiche, gli scritti di Tommaso da Celano e San
Bonaventura: - San Francesco: che nel suo peregrinare giunge sul monte di
Greccio nel 1208, dove incontra Messer Giovanni Velìta e la popolazione locale
per farli partecipi della sua idea e chiedere la collaborazione necessaria alla
realizzazione del progetto; - Giovanni Velìta: Signore di Greccio, discendente
dai conti di Celano e della famiglia Berardi, che divenne grande amico del Santo
e con lui collabora al progetto. Nonostante la sua avanzata età, non esitò a
raggiungere San Francesco sui monti di Greccio per convincerlo a trasferirsi nel
borgo e la, nei pressi di Fonte Colombo, il Santo di Assisi gli espresse il
desiderio di rivivere a Greccio il mistero del Natale di Betlemme; - Alticama:
figlia di Guido Castelli, Signore di Stroncone, sposa di Giovanni Velìta, che
partecipa attivamente all'evento costruendo con le sue mani il simulacro del
Bambino Gesù; - gli Araldi: guardie e servi fedeli del nobile Velìta che lo
assistono in ogni sua attività e si recano in tutta la valle a convocare le
genti per il Natale di Greccio; - i Nobili: cortigiani testimoni degli
avvenimenti di quella mistica notte, vissuta al seguito del loro signore; - i
Frati: compagni di Francesco, che lo seguivano fedelmente dovunque come Frà
Leone, Rugino, Angelo, tre seguaci che in futuro, da Greccio, diedero
testimonianza scritta della vita di San Francesco nella "Leggenda dei tre
Compagni"; - il Popolo infine che accorre in massa al richiamo degli araldi
portando ceri e fiaccole per rischiarare quella notte speciale, risalendo la
selva con canti e preghiere animato da una fede profonda risvegliata in loro dal
poverello di Assisi. In questi luoghi nacque e si sviluppò il santuario del Presepe di Greccio, ove dal 1973 ogni anno, come da
tradizione, viene rievocato fedelmente l'Evento. L'idea di rappresentare il
primo presepe vivente è stata di P. Valerio Casponi e oggi alla sua
realizzazione partecipano circa cento persone tra figuranti e struttura tecnica,
impegnati nella rappresentazione che si svolge a Greccio il 24 e 26 dicembre e
il 6 gennaio. L'azione scenica si compie in quattro quadri: - nel primo "San
Francesco alla Cappelletta" si narra dell'arrivo del Santo sui monti di Greccio
dove si costruirà un rifugio, quello appunto chiamato "Cappelletta"; - nel
secondo, detto del "Lancio del Tizzo", si può vedere il Santo che giunto
nell'abitato di Greccio, sollecitato dalla popolazione locale, decide di
stabilire la sua dimora nel luogo dove andrà a cadere un tizzo ardente lanciato
da un fanciullo dalla piazza di Greccio. Per un prodigio, secondo la tradizione,
il tizzo andò a cadere nel luogo dove sorge l'attuale Santuario
Francescano; - nel terzo "Giovanni Velìta a Fonte Colombo", si assiste
all'incontro del Signore di Greccio e di San Francesco, che si trovava a Fonte
Colombo per la stesura della Regola dei Frati Minori, durante il quale il Santo
esprime il desiderio di rivivere a Greccio la scena della Natività e ne
sollecita l'aiuto; - nel quarto e conclusivo, si rivive l'atmosfera di quella
notte Santa del 1223 con la nascita del Bambinello mostrato al popolo da San
Francesco. La leggenda vuole che il simulacro del S. Bambino si animasse tra le
mani del Santo, benedicendo la folla riunita.
fonte tratta da: http://www.interware.it/tsr/renzo/greccio.htm
1 commento:
E che Natale sia!!! Buone Feste :)
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