LA TORTA DELL’OLIVO
Carissimi Amici ed affezionati Lettori, ben ritrovati! Per questo nuovo appuntamento enogastronomico all' insegna dei nuovi profumi e sapori di Primavera, ho il piacere di proporvi una mia ricetta dolce, delicata e particolarmente aromatica: La Torta dell' Olivo, una preparazione gustosa e leggera che per la sua peculiare simbologia di Pace Universale, ben si addice per essere presa in considerazione per essere preparata in occasione della Santa Pasqua: una valida e semplice alternativa ai più classici e tradizionali Dolci Pasquali.
Ingredienti:
300 gr. di farina integrale,
300 gr. di farina integrale,
100
gr. di farina “0”,
150
ml. di olio E.V.O.
150
gr. di zucchero,
4
uova fresche intere,
16
gr. di lievito per dolci,
250
ml. di latte fresco,
un
pizzico si sale,
zucchero
q.b. per la superficie della torta
Per
decorare:
un
rametto di olivo benedetto.
Procedimento:
Accendete
il forno e preriscaldatelo a 180°, poi in una terrina versate la
farina, a cui aggiungerete l'olio, lo zucchero, le uova, il lievito,
il latte ed un pizzico di sale e con la frusta a filo amalgamate in
modo omogeneo l'impasto fino ad ottenere un composto liscio e
vellutato. Poi con un po’ d'olio ungete la tortiera, versate
l'impasto, livellatelo con il dorso di un cucchiaio e cospargetelo
con il restante zucchero. Ora infornate la torta e lasciatela cuocere
a temperatura invariata per circa 30/40 minuti circa. La torta
dell'olivo sarà pronta quando la sua superficie sarà ben dorata,
sfornate e lasciate raffreddare a temperatura ambiente sul piatto da
portata, aggiungete il rametto di olivo benedetto e servite la torta,
se a fine pasto, accompagnandola con un vin Santo liquoroso, mentre
se la offrirete per una merenda pasquale abbinate un buon tè,
dall’aroma fiorito, che ben richiamerà la rinascita di Primavera.
La
curiosità di un Proverbio ancora attuale e...
"L'olivo
benedetto vuol trovar pulito e netto", è un
proverbio popolare che associa un importante evento religioso, come
la festività della Pasqua ad una abitudine di origine rurale, come
quella delle pulizie di Pasqua. Il proverbio, infatti, si riferisce
alle pulizie pasquali, che nelle comunità contadine ed in alcune
province italiane rappresentano ancora oggi una cerimonia, un rito
festoso di rinnovamento. Dopo che la campagna si è rivitalizzata e
rianimata, con un riferimento evidente alla liturgia religiosa, la
nuova vita, fa irruzione nella casa intristita a causa dell'inverno.
Ecco quindi che nasce il bisogno di rinnovare la casa, alla stessa
stregua del campo o della vigna, non solo pulendola ma anche
svecchiandola laddove possibile. La tradizione prevede che i lavori
inizino con un certo anticipo rispetto alla data di Pasqua, per
consentire al simbolo della benedizione e della pace di trovare la
casa già pulita e nuova, non a caso è proprio questo il periodo
della potatura dell'olivo.
...L' olivo benedetto a Pasqua, impiegato in Antiche Usanze e Tradizioni Umbre.
L'olivo benedetto a protezione del dolce di Pasqua: ad esempio ad Ospedaletto di Norcia, nel forno del Paese, poco prima di infornare la tipica Pizza di Pasqua, è ancor oggi tradizione aggiungere alla fascina da ardere un ramo di olivo benedetto, affinché questo durante la delicata fase di cottura, protegga il dolce che verrà offerto e condiviso durante la Santa Pasqua di Resurrezione.
...L' olivo benedetto a Pasqua, impiegato in Antiche Usanze e Tradizioni Umbre.
L'olivo benedetto a protezione del dolce di Pasqua: ad esempio ad Ospedaletto di Norcia, nel forno del Paese, poco prima di infornare la tipica Pizza di Pasqua, è ancor oggi tradizione aggiungere alla fascina da ardere un ramo di olivo benedetto, affinché questo durante la delicata fase di cottura, protegga il dolce che verrà offerto e condiviso durante la Santa Pasqua di Resurrezione.
L'
olivo benedetto nei "brevi":
i
"brevi" in Umbria, per antonomasia e tradizione ancestrale,
sono piccoli sacchettini di stoffa con funzione di "talismano",
infatti al loro interno per consuetudine sono custoditi alcuni
specifici articoli, siano questi religiosi come immaginette sacre, la
cera benedetta del cero pasquale ed una foglia della "palma"
di olivo benedetto o di origine naturalistica come ad esempio la
pelliccetta di Tasso, il sale grosso ed un dente di Lupo. I "brevi",
per le loro specifiche peculiarità, sono destinati a tutelare le
Persone che li indossano, infatti la parte mistica è dedita
proteggere dalle insidie del maligno, mentre la parte costituita
dagli altri "ingredienti" è destinata a proteggere le
Persone dalle insidie della fascinazione, meglio conosciute come
malocchio ed invidia.
L'
olivo benedetto nelle croci di Maggio:
per antica tradizione, in occasione della "Inventio Crucis" avvenuta secoli orsono per merito di Sant' Elena, madre dell' Imperatore Costantino, che nel 326 con il suo viaggio a Gerusalemme ritrovò i resti della Santa Croce, ancora oggi in memoria di questo importantissimo ritrovamento per il mondo cristiano, si rende omaggio alla Santa Croce e per tradizione, ogni 3 di Maggio, nei campi coltivati si piantano delle croci appositamente realizzate con specifiche caratteristiche, infatti all'intersezione di ogni croce devono essere inseriti il cero benedetto alla Candelora ed una fronda di olivo benedetto, ad ulteriore protezione dei terreni seminati, affinché i fertili campi non siano danneggiati dal fuoco, da temporali e fulmini o dall'invidia altrui, ma possano propiziare l'abbondante crescita del grano e di altre piante ed ortaggi essenziali al sostentamento di Uomini ed Animali, in attesa dei nuovi raccolti, che, come sempre avverranno secondo il naturale susseguirsi delle Stagioni.
per antica tradizione, in occasione della "Inventio Crucis" avvenuta secoli orsono per merito di Sant' Elena, madre dell' Imperatore Costantino, che nel 326 con il suo viaggio a Gerusalemme ritrovò i resti della Santa Croce, ancora oggi in memoria di questo importantissimo ritrovamento per il mondo cristiano, si rende omaggio alla Santa Croce e per tradizione, ogni 3 di Maggio, nei campi coltivati si piantano delle croci appositamente realizzate con specifiche caratteristiche, infatti all'intersezione di ogni croce devono essere inseriti il cero benedetto alla Candelora ed una fronda di olivo benedetto, ad ulteriore protezione dei terreni seminati, affinché i fertili campi non siano danneggiati dal fuoco, da temporali e fulmini o dall'invidia altrui, ma possano propiziare l'abbondante crescita del grano e di altre piante ed ortaggi essenziali al sostentamento di Uomini ed Animali, in attesa dei nuovi raccolti, che, come sempre avverranno secondo il naturale susseguirsi delle Stagioni.
Serena
Santa Pasqua a Voi Tutti ed...
...al
prossimo appuntamento storico-enogastronomico.
Inoltre
questa ricetta è stata pubblicata anche su:
-
San Francesco Patrono d'Italia, N°04/2017
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